Cammino di San Felice da Nicosia
Il Cammino Francescano di Sicilia
Un trekking, un cammino, un pellegrinaggio, una esperienza di vita, fede, cammino.
Tutto questo è il Cammino di san Felice da Nicosia, così come è stato proposto, tracciato e vissuto dai Frati Minori Cappuccini di Nicosia.
E’ infatti consigliato fortemente di vivere questa esperienza nelle date prestabilite, ed ognuno con la sua “bisaccia”, ciascuno con la sua fede (da condividere o anche no), con la sua voglia di partecipare a ciò che la strada metterà davanti nelle giornate di cammino.
Questa esperienza fino al 2013 era stata fatta solo come momento celebrativo in onore di San Felice da amanti delle cavalcate da Tusa a Nicosia a cavallo nel mese di agosto.
Dal 2013 un piccolo gruppo di camminatori ma soprattutto l’esperienza del 2014 hanno consolidato il pellegrinaggio a piedi nei luoghi di San Felice .. dal titolo “Sui passi di San Felice..custodiamo il creato”.
Il cammino è stato guidato spiritualmente da Fra Salvatore Seminara con l’assistenza tecnica, fotografica e pastorale di Salvatore Lo Sauro, fedele e guida sia turistica che escursionistica che cura la definizione degli itinerari.
Il percorso ricalcando in parte uno dei percorsi del pellegrinaggio a cavallo quindi da Tusa- Pettineo-Motta D’Affermo-Mistretta-Nicosia.. si affronta in 3/4 giorni intensi di cammino e percorrendo oltre 60 km.
La Partenza può avvenire da Tusa dall’ex convento dei cappuccini dopo (per chi vuole) la meditazione e la colazione.. lasciandosi dietro il mare e passando dal monumento di San Felice alle porte di Tusa inoltrandosi nel bosco per poi scendere in direzione Pettineo dove l’ospitalità è prevista presso il convento dei cappuccini.
La seconda Tappa del cammino prosegue prima per Motta D’Affermo e nel pomeriggio per Mistretta.
la terza giornata da Mistretta si dirige verso la Riserva Nautrurale Sambughetti-Campanito per pernottare in una struttura all’interno del bosco.
Ultima giornata in cammino per raggiungere Nicosia ed il Convento dei Frati Cappuccini.
Nel percorso.. scenari e panorami mozzafiato che vanno dalle isole eolie, alle Madonie ai Nebrodi.. che riempiono gli occhi ed i cuori di meraviglia e gratitudine. Il tema generico del percorso “la custodia del creato”.. richiama non solo all’importanza di proteggere e rispettare l’ambiente circostante in un momento storico dove è in corso un’autodistruzione del pianeta, (tema recentemente e più volte preso da Papa Francesco)..ma ci ha da l’occasione di intendere la custodia del creato come davvero un atteggiamento del cuore verso tutto ciò che Dio ha creato..e quindi anche e soprattutto verso l’uomo.
Lungo il cammino questa esperienza molto intensa infatti diventa una condivisione di fatica e di fraternità dove si impara ad ascoltare gli altri ed a sintonizzarsi coi passi del compagno di viaggio.. schiudendo chilometro dopo chilometro lo sguardo alla contemplazione ed alla gioia per le piccole cose, per la natura, per il dono dei fratelli ed anche per le piccole difficoltà che hanno reso appagante ogni sforzo.
1 Tappa: Tusa – Pettineo
2 Tappa: Pettineo – Motta D’Affermo – Mistretta
3 Tappa: Mistretta – Riserva Sambughetti Campanito
4 Tappa: Riserva Sambughetti Campanito – Nicosia
Varianti per Sperlinga, Castel Di Lucio
Contatti
Info: Fra Salvatore Seminara – Salvatore Lo Sauro
Contatti: +39 3407840354 + 39 3280614051
Social: Cammino francescano di Sicilia – San Felice da Nicosia
SAN FELICE DA NICOSIA.. il Santo del “Cammino”
Nel ‘700 siciliano dei fasti e della ricercatezza tardo-barocca ..nella nobile città dei 24 Baroni..dove alterigia e povertà erano fianco a fianco ogni giorno.Proprio in questo contrasto stridente di livelli e “dignità” nasce un umile figlio della luce che illuminerà le tenebra dell’ingiustizia del tempo con la semplicità “anti-barocca” dell’umiltà francescana. Filippo Giacomo Amoruso nasce il 5 novembre 1715 a Nicosia e muore il 31 maggio 1787 in modo santo e straordinario. Le misere condizioni familiari lo hanno portato ad una vita di impegno e responsabilità per aiutare Mamma e sorella a vivere.. riprendendo giovanissimo con abile maestria il lavoro del padre (calzolaio) di cui rimase orfano un mese prima della nascita. In questo contesto e con l’amorevole e tenace fede di mamma Arcangela sente crescere sempre più nel suo cuore un anelito profondo versoquell’Altissimo Onnipotente e bon Signore che un giorno chiamò San Francesco d’Assisi e che ora intimamente chiamava lui dal profondo delle sue viscere alla via della santità e dell’amore senza limiti. Dopo diversi ma perseveranti tentativi di essere accettato nel convento dei frati cappuccini di Nicosia, più volte rifiutato per l’affollamento dei conventi e per le sue umili condizioni di uomo povero e analfabeta, finalmente all’età di 28 anni fu accolto nel cammino serafico della famiglia francescana e fu subito mandato a Mistretta per gli anni del noviziato per poi ritornare a Nicosia.
Fu un frate analfabeta al quale gli fu affidato “l’ufficio di cerca” e per questo peregrinava continuamente nel territorio per la questua quotidiana con la sua bisaccia sempre alle spalle.. e nei suoi “cammini” certamente ha visitato Tusa, Castel di Lucio e Pettineo (dove sorgevano altri conventi cappuccini), Motta D’Affermo e la vicina Sperlinga.. in alcune circostanze si è anche spinto più lontano. Al suo passaggio incontrava tante miserie e povertà ed elargiva Grazie e miracoli da Dio per la sua fede innocente e semplice come quella di un bambino. E’ proprio questa sua fanciullezza del cuore il segreto della sua santità, la sua piena fiducia in Dio in ogni circostanza.. che ben esprimeva con il suo continuo anelito del cuore: “Sia per l’Amor di Dio..”l’unica frase che si ricordi di lui. La sua vita è stata un continuo pellegrinaggio giornaliero..un cammino che incrociava cammini..un passo che aiutava altri passi. Felice è davvero il santo del “cammino”.. che si perde e si trova per le strade tortuose degli uomini. Nel suo cammino non vi è una meta non vi è un arrivo se non nel “cuore della partenza”..nel cuore del suo anelito infinito d’amore per la divina umanità. I suoi piedi hanno percorso incalcolabili chilometri e solcato..e beneficato..la polvere di questa terra che non si è ancora scrollata dai suoi piedi. In ogni angolo di questa terra vi è la sua impronta..ed ogni granello di polvere ancora innalza la sua lode a Dio per San Felice.. Anche le pietre e le spine possono testimoniarlo se qualcuno volesse tacerne la sua misericordiosa opera di salvezza al servizio del regno di Dio! Fra Felice visse fino alla morte a Nicosia .. profeta in patria.. Fu infatti spesso contrastato.. oltraggiato.. deriso.. ogni giorno dentro..e fuori le mura del convento. Ma questa condizione ..gli diede però l’occasione di poter vivere in pienezza la “letizia francescana” che consiste appunto non tanto nel compiere miracoli ma nel sopportare con gioia ogni persecuzione ed incomprensione rimanendo sempre uguali a se stessi.. nell’incrollabile pace della volontà di Dio! Obbedendo a Dio a obbedito agli uomini..obbedendo agli uomini ha obbedito a Dio.. così ha servito l’Amore ..ed è morto beato.
Fu beatificato nel 1888 e canonizzato nel 2005 da Papa Benedetto XVI. Le sue reliquie sono visitabili nella Chiesa cattedrale, le sue spoglie nella Chiesa di S.Maria degli Angeli(chiesa del Convento dei cappuccini) e nella sua Casa Natale (nei pressi della cattedrale) che è anche un piccolo scorcio della Nicosia povera del ‘700.
(a cura di Salvatore Lo Sauro)