Una preghiera del Cammino
O Signore,
che non neghi mai il Tuo aiuto
a quelli che Ti amano,
e per quelli che ti servono
nessuna Terra è lontana,
benedici il cammino del tuo servo
affinchè con la Tua protezione e guida,
cammini senza peccato
per i sentieri di giustizia.
Per affrontare il Cammino e capire la vera essenza, ricevendo tutti gli insegnamenti che il Cammino saprà darvi, non rivolgetevi ad altri. Cercate dentro di voi La Guida del vostro Cammino.
L’Itinerario
L’intero cammino è lungo circa 800 Km che si possono percorrere in 32 giorni passando dalla Navarra, dalla Castiglia e Leon per arrivare alla Galizia indicata come Finis Terrae per il suo confine ovest rappresentato dal misterioso ed affascinante Oceano Atlantico.
Molto frequentato è il cammino francese che parte dalla cittadina di S. J. Pied de Port (Francia) attraversa un tratto dei Pirenei e giunge alla prima tappa nella piccola Roncesvalles che da molti è considerata la meta iniziale del pellegrinaggio, da qui un susseguirsi di tappe tra piccoli paesini, grandi città, ostelli, chiese di campagna e cattedrali gotiche.
Lungo il percorso s’incontrano veri propri tesori d’arte e di cultura in particolare nelle città storiche del cammino tra le quali, oltre naturalmente Santiago, Roncesvalles, che è stata sempre considerata uno dei punti di accoglienza più antichi del cammino, conosciuta anche per la sconfitta della retroguardia di Carlo Magno guidata dal paladino Rolando che veniva massacrata in un agguato di Baschi e Saraceni. Pamplona, capoluogo regionale della Navarra, è conosciuta a livello internazionale per la famosa “corsa dei tori”, festa in onore di San Fermin, patrono della città. Burgos, considerata una delle capitali del gotico castigliano, è una piccola città con un grande passato, in bilico tra tradizioni religiose e militari. Leòn, “la città azzurra” come la chiamò chi restava ammirato dalla tonalità delle vetrate della sua celebratissima cattedrale. La sua fama è dovuta a tre capolavori dell’architettura appartenenti a tre stili diversi: la romanica chiesa di San Isidoro, l’imponente cattedrale gotica e la rinascimentale chiesa di San Marcos.
La meta finale Santiago de Compostela con la sua Cattedrale, costruita a partire dal 1070, nella plaza do Obradoiro, che accoglie e custodisce le reliquie del Santo.
Ogni giorno si percorrono a piedi una media di 25 Km, programmandoli in base agli ostelli per i pellegrini da raggiungere per far tappa la notte. I segni che contraddistinguono il sentiero battuto sono la conchiglia simbolo del cammino ed una freccia gialla che indica costantemente la direzione. Ogni pellegrino porta con se (o gli viene consegnata nei luoghi di accoglienza) una conchiglia da appendere nello zaino o da indossare cingendola al collo. Documento che testimonia lo status di pellegrino è la Credencial, tessera rilasciata dall’Autorità ecclesiale e dove giornalmente viene apposto un timbro che testimonia il passaggio nei paesi lungo il cammino. Non importa che il cammino sia percorso interamente per aver rilasciato la Compostela, documento finale di riconoscimento del cammino compiuto, bastano gli ultimi 100 Km se si arriva a piedi ed almeno 200 per chi viene in bici.
A chi parte e si farà guidare ricordiamo alcune frasi e regole per prepararsi ed affrontare il proprio cammino tratte dal libro di Paulho Coelho:
” In questi giorni Petrus mi ha ripetuto che il Cammino è di tutti, delle Persone Comuni, e questo mi lascia alquanto deluso. Pensavo che questo sforzo mi avrebbe assicurato un posto tra i pochi eletti che si accostano ai grandi archetipi dell’universo (…) Ma ciò che Petrus mi dice è esattamente il contrario: non esistono eletti. Tutti sono prescelti se, invece di domandarsi: Che cosa sto facendo qui? decidono di fare qualcosa che risvegli nel cuore l’entusiasmo (…) Insomma, è la decisione dell’uomo di compiere il proprio destino che gli consente di essere veramente un uomo(…)”
Sensazioni di Viaggio.
Due frasi mi hanno accompagnato lungo il mio viaggio a Santiago de Compostela fatto nel 2004 “Lo Straordinario risiede nel Cammino delle persone comuni”, pensiero letto qualche mese prima di partire nel celebre libro di Pauolo Coelho, ed un’altra “nessuna terra è lontana…” frase scelta e scritta sulle magliette color amarando che univano il gruppo al quale mi sono aggregato…
Ripensando al viaggio la sensazione da “pellegrino” che ha percorso parte del cammino di Santiago è quella di chi non può fare a meno di raccontarlo, per esprimere la ricchezza dell’esperienza vissuta ed il valore del significato del cammino.
Parlare del cammino vuol dire raccontare di un viaggio alla ricerca di se stessi ma dove si scoprono gli altri.
All’interno dell’ascetica cristiana, il pellegrinaggio ha un valore di “metanoia” per l’uomo, che si è allontanato da sé e da Dio, e rappresenta un cammino nella prospettiva di diventare più uomini e più cristiani al tempo stesso. (A.M. Besnard, Il Pellegrinaggio Cristiano, Padova 1970).
Nessuno torna deluso dal cammino, tutti, una volta partiti, scoprono la forza per compierlo, lo straordinario è proprio questa scoperta della propria fatica e della fatica umana che si proietta ogni giorno, passo dopo passo, tappa dopo tappa, verso la meta finale, quella cattedrale di Santiago de Compostela che racchiude nelle sue architetture il senso ascetico verso Dio ed allo stesso tempo sembra trovare le proprie fondamenta dalla terra pervasa dal cammino di tutti i pellegrini.
La via lattea, secondo alcuni definendo il Cammino o ripensando alle parole di Goethe “l’Europa è nata dai pellegrinaggi a Santiago” si capisce la spiritualità della strada che abbatte ogni barriera ed accomuna tutti fino a scoprire che Santiago non è la fine del Cammino ma per molti è solo l’inizio.
Attilio